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qualità antiche di uva

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  • [Vigneto] qualità antiche di uva

    ciao a tutti è la prima volta che partecipo al forum, c'è posto per una giovane imprenditrice agricola?
    Ho intenzione di impiantare circa 5000mt di vigneto con qualità di uve antiche .Nella mia cittadina ho reperito già 5 qualità dal cavallacio, alla zinnavacca alla pellegrina di Velletri.
    c'è qualcuno di voi che ha questa stessa mia passione ?

  • #2
    Precisamente non la definirei "passione" per quello che mi riguarda (ho 15,5 ha di vigneto), ma quest'anno ho piantato 350 piante di uva termarina.
    E' un'uva tipica del Reggiano, mooolto antica, apirena (cioè senza semi... per la precisione in ogni grappolo ci sono 1-2 acini più grandi che contengono i vinaccioli), con acini minuscoli.
    E' rossa e estremamente zuccherina.
    Insomma... ne avevo 6 piante e ho preparato con mie marze tutte quelle che ho detto: il mio obiettivo è poter farne confettura (OTTIMA!) oppure saba e altri prodotti secondari dell'uva.
    Az. Agr. Il Tralcio

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    • #3
      Ti ringrazio per questa informazione, anke io ho 10ha di vigneto ma vorrei fare qualche cosa di diverso. Ho fatto anke io delle marze speriamo bene.

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      • #4
        Clicca qui



        Troverai altre qualità "antiche"... anche se sono molto locali!
        Ciao!

        Lorenzo
        Az. Agr. Il Tralcio

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        • #5
          Grazie Lorenzo ho trovato molto interessante la tua informazione, mi metterò in conttatto con questo istituto .Sai anke qui a Velletri abbiamo una cantina
          sperimentale ke è molto importante dove si fanno incroci nuovi ma dove l'antico è stato quasi abbandonato anke se adesso sembra ritornare molto lentamente.Noi qui abbiamo come vigneti i tendoni perchè producono di più, adesso molte aziende piccole stanno cercando di cambiare impianti ke mi consigli? Ciao

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          • #6
            GDC! Fatto come Dio comanda, però... altrimenti lascia perdere e buttati sulla spalliera, cordone speronato, oppure cordone libero mobilizzato.
            Se invece vuoi fare a mano ad elevata qualità, spalliera potata a Guyot.
            Az. Agr. Il Tralcio

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            • #7
              La decisione è presa il nuovo impianto sarà a cordone speronato,non so neanche da dove iniziare ma imparerò. Spero che la qualità e la resa vadino bene.
              Sapete la voglia di mettere il moscato d'amburgo mi sta veramente intrigando, qul tipo di uva mi fa impazzire per dolcezza e profumo cosa ne pensate?

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              • #8
                Ottimo anche il cordone speronato, abbi cura di mettere almento 3 rampicanti!
                Az. Agr. Il Tralcio

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                • #9
                  Tania, prima di scegliere il cordone speronato hai controllato che la varièta che vuoi impiantare abbia una buona fertilità sulle gemme basali?

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                  • #10
                    X L85, sai mi sono informataal nostro Istituto Sperimentale dove mi hanno consigliato proprio questo, cioè scegliere un tipo di vitignoche abbia un buona fertilità sulle gemme basali.
                    Non ho esposto la mia intenzione di mettere il moscato d'amburgo, lunedì andro a chiedere delucidazioni.
                    Secondo te o chi ha esperienza in queste questioni che vitigni potrebbero andare bene?
                    Certo il moscato già da antichissimi studi fatti nel 1912 evidenziavamno proprio la possibilità di utilizzo di questa uva sia da tavola che da vino. Spero di prendere la giusta decisione!!!
                    Grazie a tutti di cuore.

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                    • #11
                      Tania, spiacente ma purtroppo non conosco il vitigno in questione, quindi non posso consigliarti , ma sicuramente all'istituto avranno dati certi sulla distribuzione della fertilità sulle gemme, in caso contrario non disperare , basta che a maggio vai in un vigneto della varietà che vuoi impiantare e controlli quanti grappoli porta sui tralci sviluppati sui primi nodi, meglio ancora puoi controllare i tralci sviluppati sullo sperone del Guyot.

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                      • #12
                        L85, Tania, date un'occhiata qui:



                        Avevo già guardato prima di consigliare il sistema d'allevamento.
                        La fertilità basale è media-buona, il portamento del germoglio è eretto.
                        Direi che il cordone speronato è la morte sua.
                        In effetti ho sbagliato io a consigliare di primo acchito il GDC che pur lavorando ottimamente anche con qualità a portamento eretto, è nato per quelle a portamento ricadente o asse ricurvo.

                        Sulla fertilità basale, comunque, è cambiata di molto la cosa: gli studi di Intrieri a Bologna hanno dimostrato che, dato il ciclo biennale della gemma, anche qualità a fertilità basale scarsa, potate corte in due anni, portano a un equilibrio produttivo eccellente.
                        In sostanza la pianta si auto-regola.
                        A tal proposito riporto quanto mi scrisse Intrieri proprio in risposta a una mia domanda (poi ci parlai dal vivo e vidi coi miei occhi i vigneti sperimentali, stupendi!).

                        "la scarsa fertilità
                        basale di molti vitigni non è quasi mai un fatto
                        genetico, ma spesso determinata dalla potatura
                        dell'anno precedente. Potando corto il primo anno
                        (es. nel febbraio 2007), la produzione che segue
                        nello stesso 2007 è già quella impostata dalla
                        potatura del febbraio 2006 (il ciclo di
                        differenziazione a fiore è biennale). Pertanto,
                        se lei poterà ad una gemma nel febbraio 2007, il
                        risultato lo vedrà nella produzione dell'annata 2008.
                        Detto questo, noi potiamo regiolarmente a
                        macchina in modo molto corto vitigni quali
                        Ancellotta , Lambruschi e Malbo Gentile, e
                        rifiniamo a mano lasciando 2 gemme franche quando
                        gli speroni rimasti sono più lunghi. La
                        produzione è sempre stata normale e sufficiente."

                        Ciao!

                        Lorenzo
                        Az. Agr. Il Tralcio

                        Commenta


                        • #13
                          Ok lorenzo, non volevo essere impertinente, ma semplicemente far riflettere su aspetto legato alla scelta della forma di allevamento, a volte alcune cose sfuggono nelle valutazioni.
                          Per le novità sulla fertilità basale non ero a conoscenza, vuol dire che sperimenterò anche io, sai sono come san tommaso, proverò su delle viti di uva Italia . note per la scarsa fertilità basale, certo è interessante come concetto.

                          ciao

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                          • #14
                            Per carità!!! Non volevo accusarti d'impertinenza... ci mancherebbe!!!!

                            Se vuoi il numero di Intrieri te lo posso far avere... è sempre molto disponibile!
                            Comunque occhio, ti conviene fare le prove passando gradatamente da una potatura lunga ad una corta, altrimenti fai tanta, tanta frasca e niente uva!
                            Ciao!

                            Lorenzo
                            Az. Agr. Il Tralcio

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                            • #15
                              Per quanto riguarda la potatura della vite dell'uva Italia, io ho provato la potatura corta , ed è venuta tutta frasca,mi è stato spiegato perchè la vite era molto forte
                              e la potatura corta a fatto sviluppare la parte vegetativa in modo anomalo,ed i pochi grappoli hanno fatto gli acini piccoli e radi.
                              Quest'anno cercherò di dare teste più lunghe. vediamo come va.

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                              • #16
                                Gdc

                                Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
                                GDC! Fatto come Dio comanda, però... altrimenti lascia perdere e buttati sulla spalliera, cordone speronato, oppure cordone libero mobilizzato.
                                Se invece vuoi fare a mano ad elevata qualità, spalliera potata a Guyot.
                                Per cortesia mi potresti indicare cosa intendi per " Fatto come Dio comanda"?
                                Nella mia zona ci son decine di ettari a GDC con le varietà più disparate ma abbiamo alcuni problemi sulla gestione di tale impianto.
                                Il problema più grosso che riscontriamo in tutte le aziende riguarda la "pettinatura" che per noi è estremamente importante vista la fertilità del terreno che aiuta ad infoltire molto i cordoni. Personalmente ho cercato delle soluzioni che vanno dal taglio in potatura verde della parte centrale del filare, fino al posizionamento di interfili per evitare che la vegetazione si intrecci nella parte centrale.Le due soluzioni comportano: La prima una perdita di tempo con un lavoro estenuante con la cimatrice e con dei risultati a dir poco deludenti.
                                La seconda da dei risultati migliori ma rappresenta un costo iniziale non indifferente per quanto riguarda i materiali.
                                A questo punto non mi resta che chiederti se gentilmente hai qualche indicazione utile per meglio gestire il GDC.
                                Un ringraziamento ed un saluto

                                Commenta


                                • #17
                                  Sono riuscita a recuperare marze di una uva particoalre (panse precoce) e di (la perla d i Csaba) c'è qualcuno che consce dette qualità? Sò soltanto che sono delle qualità dell'inizio del 1900. La seconda è stata prodotta e seguita la sperimentazione nell'istituto di viticultura di Conegliano.

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                                  • #18
                                    Originalmente inviato da corsaro70 Visualizza messaggio
                                    Per cortesia mi potresti indicare cosa intendi per " Fatto come Dio comanda"?
                                    La pettinatura la puoi fare in due modi e basta.
                                    Di fatto, se entri con le forbici tra le due cortine non pettini, ma cimi... con i relativi problemi di femminelle e vegetazione, mentre l'indirizzo del germoglio non lo modifichi.
                                    Quindi puoi scegliere se armarti di santa pazienza e pettinare a mano o installare i distanziali col filo bayco.
                                    A mano:
                                    - carro da raccolta con sponde smontate, una persona che tira il trattore senza mai fermarsi andando agli 0,5-0,6 km/h e due persone dietro che pettinano la vegetazione. L'ho fatto, sugli impianti vecchi dove non avrebbe senso mettere i distanziali: ci abbiamo messo lo stesso numero di ore che si impiegava per entrare con le forbici! Il risultato, però, è decisamente migliore, ma rimane uno sbattimento che non finisce più.
                                    Coi distanziali:
                                    - non so se li hai mai visti, ma con 1-2 ore per ha fai tutto quanto e il risultato è perfetto. Su impianti nuovi non c'è nemmeno da pensarci: il costo dei materiali lo ammortizzi in 3 anni e dopo c'è solo da guadagnarci.
                                    Ne trovi di tutti i tipi e le specie: se vuoi ti posso dire che quelli che personalmente reputo migliori sono quelli messi a punto dalla cattedra di vitivinicoltura dell'università di Bologna (Intrieri), che comportano l'installazione di due fili Bayco 3-4 mm lungo il filare e la posa di un distanziale ogni 18-22 mt. di filare.
                                    Ne ho installati 1000 e quest'anno ne metto giù altri 600.

                                    Su circa 8 ha di vigneto, il primo anno ho aperto i distanziali in tre ore (da solo, cioè dalle 8 alle 11 di una fresca mattina di giugno).
                                    Per la chiusura ci abbiamo messo circa mezza giornata, 10 giorni dopo l'apertura. Il risultato è stato perfetto.

                                    E' impossibile pensare il GDC, però, se durante la potatura invernale non rimuovi gli speroni indirizzati male, così come è necessario potare molto corto lasciando un numero maggiore di speroni.
                                    Il limite del GDC è proprio la pettinatura e basta, il resto non ha confronto per quanto riguarda resa per ha, qualità del prodotto vendemmiato, spollonatura, gestione della chioma, risparmio di prodotti, ecc...
                                    Ma anche se c'è questo limite, penso che con i distanziali si possa fare un ottimo lavoro e con un tempo che è davvero minimo.

                                    Parere personale: il GDC deve avere il filo spiralato per consentire al cordone di rimanere il più dritto possibile. Anche qui... c'è filo e filo! Un filo poco acciaioso o con una spirale non corretta o non correttamente tensionato si può rivelare un disastro.
                                    Al contrario, tenere conto di tutti questi fattori aiuta ad avere un perfetto allineamento e un risparmio immenso sui tempi di legatura, oltre a un utilizzo esponenzialmente migliore delle macchine (soprattutto potatrice e vendemmiatrice).
                                    Az. Agr. Il Tralcio

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                                    • #19
                                      Grazie LorenzVigna forse ho capito di quali distanziali parli. Dovrebbero essere quelli posti sul palo sopra i braccetti che girandoli allargano appunto i fili ottenendo così la separazione dei cordoni creando quindi la pettinatura della chioma verso l'esterno. Eventualmente dammi una conferma.
                                      Il fatto è che da noi la vegetazione è così abbondante che di questi distanziali ne servono uno ogni 6 metri quindi ogni palo. E qui cominciano i veri costi.
                                      Qui tra i colleghi stiamo valutando un sistema che assomiglia a quello di VALENTE che in pratica è un distanziale telescopico posizionato su ogni braccetto che alzandolo va ad eseguire la pettinatura. Non so se l'hai mai visto.
                                      Anche in questo caso però ci sono dei problemi in quanto avresti la difficoltà poi ad entrare per una eventuale potatura a secco meccanizzata.
                                      Comunque qualcosa si penserà perchè nel mio caso che fino ad ora avevo a GDC solo 1 ettaro potevo fare le cose manualmente ma dall'anno prossimo che si moltiplica per 5 diventa tutta un'altra faccenda.
                                      Per quanto riguarda il filo spiralato; quanti anni hanno i tuoi vigneti? Le viti non si sono ancora "mangiato" il filo?
                                      Io ho tutto acciaio inox da 3 mm qui lo spiralato non ha avuto molto successo ma la vigna risulta ben tesa ugualmente per le lavorazioni meccaniche.
                                      Un saluto

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                                      • #20
                                        Esattamente! Proprio quelli... ti garantisco che da Treviso a Reggio Emilia la vegetazione sarà simile... forse è un problema di tempi corretti di apertura: io ci ho messo un po' a "tararla" giusta! E forse tendete troppo poco il Bayco.
                                        Ho visto anche quelli di cui parli, ma non mi piacciono.
                                        In commercio ci sono anche dei braccettini per pettinatura fatti ad L che si infilano nei braccetti della struttura per tendere il Bayco: sono molto più efficaci, ma i tempi di apertura e chiusura si allungano. Se con i distanziali il lavoro è buono al 95%, con quelli raggiungi il 100%, ma ci metti in doppio del tempo. Quindi per me è meglio il compromesso!
                                        Hanno di buono (quelli ad L) che costano una fischiata.

                                        Io di GDC al momento ne ho 15 ettari: quest'anno metto giù un ha di reimpianto anticipato che comprende 0,5 ha di Bellussi (1961) e già due piccole unità di GDC del 1976.
                                        In compenso ho acquistato 29.000 mq di quota e quindi entro il 2010 arriverò ad avere circa 18,5 ha di vigneto e non mi schiodo dal GDC perché ho trovato il punto di equilibrio tra macchine e manodopera.
                                        Per la potatura entro io personalmente con la potatrice e poi rifiniamo a mano in 3 con forbici pneumatiche. I trattamenti li eseguo personalmente. La spollonatura la faccio io a macchina e poi rifiniamo tra le due curve "di corsa" in 3 (5 giorni e si fa tutto). La cimatura è esclusivamente a macchina, la pettinatura, come ti dicevo, la faccio in parte coi distanziali da solo e in parte manualmente in 3: ci vogliono comunque complessivamente 6-7 giornate. In vendemmia faccio i trasporti con due carri mentre il terzista continua a lavorare...
                                        Insomma: trotto, ma trottare paga.

                                        Per lo spiralato: io non ho ancora spiralato, ma ho visto vigneti vecchi di 30 anni e più recenti e ho chiesto informazioni a tutti. Fatto sta che da quest'anno metterò lo spiralato.
                                        Le viti si incarnano comunque anche nel filo tradizionale e prova per me lo sono gli impianti più datati.... il problema è capire quanto tendere lo spiralato per fare in modo che il cordone resti dritto lasciando lo spazio maggiore possibile per l'accrescimento della pianta.

                                        L'inox è senz'altro ottimo, ma anche qui ho sentito diverse voci in merito... diciamo che lo spiralato è un po' una scommessa: i primi messi in circolazione erano molto poco acciaiosi e quindi tendevano al rilassamento.
                                        Poi si sono avveduti dell'errore e ora dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) andare meglio. Io provo: se non dà problemi di rilassamento è senz'altro meglio.
                                        Se li darà mi mangerò le mani... ma d'altra parte qualche esperimento bisogna farlo!!!!

                                        A proposito di esperimenti: quest'anno provo a lasciare 3 filari potati esclusivamente a macchina... ti saprò dire!!!

                                        Lorenzo



                                        Originalmente inviato da corsaro70 Visualizza messaggio
                                        Grazie LorenzVigna forse ho capito di quali distanziali parli. Dovrebbero essere quelli posti sul palo sopra i braccetti che girandoli allargano appunto i fili ottenendo così la separazione dei cordoni creando quindi la pettinatura della chioma verso l'esterno. Eventualmente dammi una conferma.
                                        Il fatto è che da noi la vegetazione è così abbondante che di questi distanziali ne servono uno ogni 6 metri quindi ogni palo. E qui cominciano i veri costi.
                                        Qui tra i colleghi stiamo valutando un sistema che assomiglia a quello di VALENTE che in pratica è un distanziale telescopico posizionato su ogni braccetto che alzandolo va ad eseguire la pettinatura. Non so se l'hai mai visto.
                                        Anche in questo caso però ci sono dei problemi in quanto avresti la difficoltà poi ad entrare per una eventuale potatura a secco meccanizzata.
                                        Comunque qualcosa si penserà perchè nel mio caso che fino ad ora avevo a GDC solo 1 ettaro potevo fare le cose manualmente ma dall'anno prossimo che si moltiplica per 5 diventa tutta un'altra faccenda.
                                        Per quanto riguarda il filo spiralato; quanti anni hanno i tuoi vigneti? Le viti non si sono ancora "mangiato" il filo?
                                        Io ho tutto acciaio inox da 3 mm qui lo spiralato non ha avuto molto successo ma la vigna risulta ben tesa ugualmente per le lavorazioni meccaniche.
                                        Un saluto
                                        Az. Agr. Il Tralcio

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                                        • #21
                                          Originalmente inviato da LorenzVigna Visualizza messaggio
                                          Esattamente! Proprio quelli... ti garantisco che da Treviso a Reggio Emilia la vegetazione sarà simile... forse è un problema di tempi corretti di apertura: io ci ho messo un po' a "tararla" giusta! E forse tendete troppo poco il Bayco.
                                          Ho visto anche quelli di cui parli, ma non mi piacciono.
                                          In commercio ci sono anche dei braccettini per pettinatura fatti ad L che si infilano nei braccetti della struttura per tendere il Bayco: sono molto più efficaci, ma i tempi di apertura e chiusura si allungano. Se con i distanziali il lavoro è buono al 95%, con quelli raggiungi il 100%, ma ci metti in doppio del tempo. Quindi per me è meglio il compromesso!
                                          Hanno di buono (quelli ad L) che costano una fischiata.

                                          Io di GDC al momento ne ho 15 ettari: quest'anno metto giù un ha di reimpianto anticipato che comprende 0,5 ha di Bellussi (1961) e già due piccole unità di GDC del 1976.
                                          In compenso ho acquistato 29.000 mq di quota e quindi entro il 2010 arriverò ad avere circa 18,5 ha di vigneto e non mi schiodo dal GDC perché ho trovato il punto di equilibrio tra macchine e manodopera.
                                          Per la potatura entro io personalmente con la potatrice e poi rifiniamo a mano in 3 con forbici pneumatiche. I trattamenti li eseguo personalmente. La spollonatura la faccio io a macchina e poi rifiniamo tra le due curve "di corsa" in 3 (5 giorni e si fa tutto). La cimatura è esclusivamente a macchina, la pettinatura, come ti dicevo, la faccio in parte coi distanziali da solo e in parte manualmente in 3: ci vogliono comunque complessivamente 6-7 giornate. In vendemmia faccio i trasporti con due carri mentre il terzista continua a lavorare...
                                          Insomma: trotto, ma trottare paga.

                                          Per lo spiralato: io non ho ancora spiralato, ma ho visto vigneti vecchi di 30 anni e più recenti e ho chiesto informazioni a tutti. Fatto sta che da quest'anno metterò lo spiralato.
                                          Le viti si incarnano comunque anche nel filo tradizionale e prova per me lo sono gli impianti più datati.... il problema è capire quanto tendere lo spiralato per fare in modo che il cordone resti dritto lasciando lo spazio maggiore possibile per l'accrescimento della pianta.

                                          L'inox è senz'altro ottimo, ma anche qui ho sentito diverse voci in merito... diciamo che lo spiralato è un po' una scommessa: i primi messi in circolazione erano molto poco acciaiosi e quindi tendevano al rilassamento.
                                          Poi si sono avveduti dell'errore e ora dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) andare meglio. Io provo: se non dà problemi di rilassamento è senz'altro meglio.
                                          Se li darà mi mangerò le mani... ma d'altra parte qualche esperimento bisogna farlo!!!!

                                          A proposito di esperimenti: quest'anno provo a lasciare 3 filari potati esclusivamente a macchina... ti saprò dire!!!

                                          Lorenzo
                                          Sei senza ombra di dubbio un temerario vedi che hai anche un PVT
                                          Ciao

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                                          • #22
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                                            Salve a tutti, sono nuovo del Forum mi chiamo Marco e abito a Roma, nella casetta che abbiamo in Abruzzo con mia moglie nel giardino di fronte casa c'e' una pianta di uva a bacca rossa.

                                            Dopo molte perizie e domande sono riuscito a sapere che si tratta di Uva delle Cese, ovvero il ceppo una vite americana portata ad inizio secolo dagli emigranti di un paesino chiamato La Cese di ritorno dall' America e tanto diffusa nella Marsica ma che ora e' caduta in disuso e in pochi la conoscono. Sul web non c'e' nulla che parli di questa uva molto rustica le cui fattezze del grappolo ricordano molto l'uva fragola ma il sapore decisamente molto piu' dolce e senza nessun sentore fragoloso.

                                            Il vino che da, e'un vino particolare molto secco e aspro e molto tanninico, a me piace molto, il solo profumo ti inebria il corpo e lo spirito.

                                            Qualcuno di voi la conosce?ne ha sentito parlare?
                                            Vi ringrazio in anticipo per tutte le Vs. informazioni

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